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Cultura è Città, Conoscenza, Lavoro

Il ruolo delle città come luogo in cui favorire la creazione di posti di lavoro, di innovazione e di interazione tra differenti portatori di interesse è universalmente riconosciuto, e all’interno dell’Unione Europea questo ruolo è stato oggetto di riflessioni e dibattiti cha hanno portato alla nascita della prima Agenda Urbana per l’UE, nota anche come il “Patto di Amsterdam” (2016). A partire dai suoi indirizzi, riteniamo che favorire la produzione culturale possa essere considerato il principale catalizzatore per favorire una nuova coesione tra città, territori limitrofi e cittadinanza.

  • Le nomine UNESCO, Città del Rinascimento e MAB (uomo e biosfera) devono essere centrali nelle politiche culturali promosse dall’Amministrazione.
  • Ferrara deve porsi come pioniera per lo sviluppo di politiche integrate e innovative di valorizzazione del patrimonio storico e culturale (e ambientale) assieme a tutto il territorio provinciale.
  • Realizzare un Patto sociale tra il Comune e il sistema culturale della città e del territorio per identificare linee guida strategiche definite in forma condivisa.
  • Bisogna favorire la nascita di produzioni culturali che siano in grado di contaminare e fare vivere assieme differenti forme di arte, legate alla fisicità dei luoghi e degli spazi, capaci inoltre non solo di favorire la fruizione ma anche di avere ricadute positive sul piano della formazione professionale e del collegamento delle competenze (Università, sistema scolastico, cittadinanza).
  • Candidare Ferrara come Capitale Italiana della Cultura.
  • Aprire uno sportello per le imprese culturali.
  • Promuovere una Fondazione a “tutela” della Cultura a Ferrara, ideare forme di garanzia per progetti e piccole realtà.
  • Produrre una Carta giovani europea anche a Ferrara, istituire Consulte specialistiche per la direzione artistica, realizzare una programmazione polivalente che includa anche scelte indipendenti dal mercato, percorsi alternativi Cultura/Turismo.
  • Attribuire la delega dei beni monumentali all’Assessorato alla Cultura.

Un nuovo modello Ferrara

Si intende sviluppare un modello di azione dell’Amministrazione che favorisca la nascita di produzioni culturali che siano in grado di contaminare e fare vivere assieme differenti forme di arte, che siano legate alla fisicità dei luoghi e degli spazi, che siano in grado di andare oltre il consumo e allo stesso tempo di produrre ricadute sul piano della formazione professionale, del collegamento delle competenze (Università, sistema scolastico, cittadinanza). Per permettere il raggiungimento di questi obiettivi, si ritiene indispensabile promuovere un patto sociale tra Amministrazione, Scuole / Università, Archivi, Biblioteche e Musei – in pratica il sistema culturale della città e del territorio – per essere in grado di identificare temi da usare per innescare produzioni culturali, attivare una candidatura di Ferrara come Capitale della Cultura Italiana, supportare uno sportello per le imprese culturali, promuovere una Fondazione a “tutela” della Cultura a Ferrara, ideare forme di garanzia per progetti e piccole realtà, approntare Linee guida strategiche definite in forma condivisa, produrre una Carta giovani europea anche a Ferrara, istituire Consulte specialistiche per la direzione artistica, realizzare una programmazione polivalente che includa anche scelte indipendenti dal mercato, percorsi alternativi Cultura/Turismo, dare la Delega dei beni monumentali all’Assessorato alla Cultura.

Nomine UNESCO come risorse da valorizzare

Ferrara e il suo territorio sono riconosciuti universalmente tramite due nomine, Città del Rinascimento e MAB (uomo e biosfera) per quanto riguarda la zona della costa e del Parco del Delta. Questi tre riconoscimenti devono entrare con maggiore presenza e forza nelle politiche culturali promosse dall’Amministrazione. Si ritiene che Ferrara debba promuovere questi valori ponendosi come pioniera per lo sviluppo di politiche integrate e innovative rispetto alla valorizzazione del patrimonio storico e culturale, a ciò che può essere considerato come “nuovo patrimonio” per essere riconosciuto e posto in valore, allo sviluppo di politiche per la diffusione del significato di essere un sito UNESCO.

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