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Ambiente

Ferrara deve diventare città verde con strumenti che rendano accessibili le scelte di minor impatto anche a chi ha redditi più bassi. Occorre orientare consumi e attività produttive in un’ottica di economia circolare, preparare la città ad una transizione operativa con percorsi di coinvolgimento dei cittadini.

  • Sostenere la transizione verso servizi energetici a basso impatto e le energie rinnovabili anche a chi ha redditi più bassi.
  • Favorire sistemi di mobilità dolce per lo spostamento casa/lavoro e casa/scuola con incentivi per i lavoratori e uso di sistemi di gestione della mobilità.
  • Nuove piste ciclabili, parcheggi scambiatori (non a pagamento) e ciclostazioni.
  • Ridisegnare integralmente il sistema di Trasporto pubblico locale.
  • Piantare almeno 10.000 alberi in città e nelle frazioni.
  • Chiudere l’inceneritore in ragione dell’aumento della raccolta differenziata a livello locale e regionale e migliorare il sistema di gestione dei rifiuti.
  • Creare una Agenzia per la transizione ecologica e solidale.
  • Promuovere una rete di città per interventi a larga scala per migliorare la qualità dell’aria.
  • Informazioni chiare sulla qualità dell’aria e delle acque e sullo stato delle bonifiche.
  • Attivare Centri del riuso/Officine ripara oggetti.
  • Reintroduzione del vuoto a rendere per esercizi commerciali e locali pubblici.
  • Transizione verso un commercio Plastic Free.

Meno impatti per tutti

Vanno sviluppati programmi per favorire il passaggio a servizi energetici per le abitazioni a basso impatto e per la diffusione delle conoscenze e dell’orientamento verso le energie rinnovabili. Occorre attivare comunità energetiche di prosumers (consumatore responsabile), favorire lo sviluppo di sistemi di mobilità lenta per permettere lo spostamento casa/lavoro e casa/scuola (incentivi per i lavoratori, uso di sistemi di gestione della mobilità). Aumentare la presenza di piste ciclabili e parcheggi scambiatori (non a pagamento) da cui ripartire per il centro a piedi, in bicicletta o con il mezzo pubblico. Piantare in un triennio almeno 10.000 alberi in città e nelle frazioni. Favorire la nascita di una modalità di condivisione delle scelte di arredo urbano e di abbattimento alberi secondo procedure di coprogettazione avviate per tempo. Chiudere l’inceneritore in ragione dell’aumento della raccolta differenziata, ma con elementi di accordo certi. Favorire la nascita di una Agenzia per la transizione ecologica e solidale come centro propulsore. Il Comune prende l’iniziativa per l’avvio di una rete di città impegnate in maniera più decisa sul miglioramento della qualità dell’aria.

Clausola generazioni future

Si intende sottoporre le decisioni su politiche e singoli progetti alla valutazione degli impatti ambientali e sociali che ne deriverebbero, secondo una clausola cosiddetta delle generazioni future. Stabilire metodi di calcolo degli impatti, indicatori, settori prioritari da sottoporre al vaglio, strumenti di coinvolgimento e di comunicazione. L’insieme delle procedure per invertire in senso ecologico l’azione amministrativa andrebbe condivisa in termini innovativi con altre amministrazioni, in modo da contribuire al dibattito che si sta sviluppando sulla possibilità di modificare le norme del Codice civile dedicate a Demanio e patrimonio pubblico con l’obiettivo di preservare il patrimonio ambientale e culturale a favore delle future generazioni. Nella stessa direzione si sta muovendo il progetto del Comitato Rodotà al fine di approntare strumenti di tutela legale e amministrativa a favore della cooperazione intergenerazionale.

Ripensare completamente il trasporto pubblico

Il sistema del trasporto pubblico va completamente ridisegnato per adeguarsi ad una città che è cambiata, per migliorare la qualità dell’ambiente e della vita di oggi e per affrontare i cambiamenti di domani. Solo una completa rivoluzione delle linee di trasporto pubblico integrata con altri sistemi (bicicletta, parcheggi scambiatori, carsharing, ecc.) – ricercata con finanziamenti nazionali e comunitari – potrà rendere la città facile da raggiungere, da attraversare con minore impatto e meglio collegata con il proprio territorio. Per raggiungere questi obiettivi si potrebbe pensare anche ad un ritorno al tram (sia internamente al tessuto urbano sia nei collegamenti radiali) e ad una ottimizzazione degli attuali collegamenti via ferro (Ferrara – Bologna, prolungamento della Ferrara – Codigoro verso i Lidi). 

Ambiente… non solo per addetti ai lavori

Va messa in atto una politica di attenzione e azioni di rispetto alle emissioni di varia natura, sostanze nocive nell’atmosfera, nelle acque e nel suolo. Occorre fornire alla cittadinanza un’informazione chiara sullo stato delle bonifiche, sui controlli in corso e i tempi di ripristino; una comunicazione puntuale e differenziata sullo stato dell’ambiente, l’impatto delle attività, le scelte di minor impatto.

Economia circolare oltre gli slogan

Si punta ad attivare Centri del riuso / Officine ripara oggetti, organizzare momenti di formazione e sensibilizzazione sul tema della durabilità e riparabilità degli oggetti e dei beni immobili. Per orientare l’avvio di attività realmente utili, è opportuno avviare indagini e tavoli di consultazione con le attività produttive e le associazioni di categoria, favorire la costruzione di appalti innovativi utili per l’acquisto di beni e servizi con criteri ambientali e sociali. Si considera obiettivo di facile realizzazione la restituzione del vuoto a rendere per esercizi commerciali e locali pubblici e subito dopo la transizione verso un sistema del commercio Plastic Free.

Beni comuni e comunità di pratiche

Si intende proseguire con le esperienze partecipative dell’Urban Centre sulla gestione dei beni comuni urbani e favorire il coinvolgimento dei cittadini fino ad attribuire il carattere di bene comune anche ad un immobile, affidandone la gestione ad una comunità di pratiche. In questo modo, Ferrara contribuirebbe al dibattito e alle sperimentazioni già in atto sul tema, favorendo la costruzione sul piano giuridico e applicativo della categoria di beni comuni, né pubblici né privati.

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