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Integrazione E Inclusione

Serve una prospettiva ampia che affronti le problematiche legate a zone particolari della città o a particolari categorie di cittadini, con diversi livelli di intervento: sociale, economico, educativo e aggregativo, facilitando l’accesso ai servizi, il coinvolgimento delle comunità locali in azioni di coprogettazione e favorire il sostegno a progetti di rigenerazione urbana integrata dei luoghi trascurati.

  • Non servono soluzioni semplicistiche e inefficaci, come la militarizzazione di una o più zone della città e la ghettizzazione di fatto dei migranti.
  • Maggiore inclusione significa maggiore sicurezza. Vanno stimolati percorsi indirizzati alla co-progettazione di soluzioni, al dialogo, all’incontro, alla conoscenza reciproca e ad una convivenza costruttiva.
  • Servono Centri diffusi di comunità e va potenziato il ruolo del sistema educativo come motore di inclusione con cui attivare progetti di scambio alla pari, percorsi di autonomia e indipendenza per giovani italiani e stranieri.
  • Sull’area Grattacielo-Stazione si propone un intervento strutturato e integrato, dal punto di vista urbanistico, architettonico, sociale, culturale ed economico, con la partecipazione attiva dei residenti. L’area e il piazzale della Stazione saranno punto focale di riqualificazione. Servono nuovi flussi di utenti urbani per spezzare l’isolamento e sviluppare un sistema organico tra i contenitori già presenti (Grisù, Darsena, Ex Mof, Meis, Mura, Stadio). Favorire l’integrazione di funzioni per aumentare vivibilità con nuove attività insediate tramite incentivi anche burocratici e sgravi fiscali.
  • Rafforzare l’attività dell’Urban Center come centro di supporto allo sviluppo di progetti di innovazione sociale per il welfare urbano.
  • Abbattimento delle tariffe dei servizi per la prima infanzia.
  • Istituzione di centri di comunità diffusi e di centri intergenerazionali: gli asili e le scuole per l’infanzia comunali nei centri anziani.
  • Creazione di un’Agenzia per le politiche famigliari che, con il modello del family audit faccia rete fra i diversi servizi in un’azione che le sostenga e le consideri risorsa.
  • Servono politiche di contrasto alla povertà, con azioni coordinate e integrate, rimuovendo lo stigma, ascoltando i bisogni, riordinando le misure esistenti e promuovendo progetti individuali.

Maggiore inclusione – Maggiore sicurezza per i cittadini

Si rifiutano soluzioni semplicistiche e inefficaci, come la maggiore militarizzazione di una o più zone della città e la ghettizzazione di fatto degli immigrati, stimolando invece percorsi indirizzati alla coprogettazione di soluzioni, al dialogo, all’incontro, alla conoscenza reciproca e ad una convivenza costruttiva. In questo senso si propongono la creazione di centri diffusi di comunità e il rafforzamento della presenza dell’Amministrazione in ambito educativo come motore di inclusione con cui attivare progetti di scambio alla pari, percorsi di autonomia e indipendenza per giovani italiani e stranieri. Il tema dello scambio intergenerazionale deve essere messo al centro dell’agenda dell’Amministrazione per favorire una maggiore coesione sociale.

Progetto di rigenerazione zona Stazione / Grattacielo / Quartiere Giardino

Si propone un intervento strutturato e integrato, dal punto di vista urbanistico, architettonico, sociale, culturale ed economico, da attuarsi attraverso il forte impulso dell’amministrazione e la partecipazione attiva dei residenti. Si mira a rendere l’area e il piazzale della Stazione come punto focale di riqualificazione della zona, inquadrata come un corridoio di collegamento verso il cuore della città. Inoltre, rinnovare l’immagine del quartiere e la sua fruibilità, a partire dalla necessità di creare nuovi flussi di utenti urbani, in differenti momenti delle giornate, per spezzare l’isolamento di questo settore urbano rispetto al centro della città. Infine, favorire lo sviluppo di un sistema organico tra i contenitori socialmente utili già presenti (Grisù, Darsena, Ex Mof, Meis, Mura, Stadio) e aumentare la capacità attrattiva dell’area tramite incentivi e sgravi fiscali per chi intende insediare nuove attività commerciali, laboratori, uffici, ecc. Favorire l’integrazione di funzioni diverse per aumentare vivibilità.

Urban Center come HUB per l’innovazione sociale

Rafforzare l’attività dell’Urban Centre per presentarsi anche come centro di supporto allo sviluppo di progetti di innovazione sociale indirizzati a creare soluzioni di welfare urbano. Gruppi di interessati, associazioni e cittadini potranno trovare un ambiente utile (fornire competenze, indirizzare, sviluppare) in cui ipotizzare soluzioni condivise, rivolte a risolvere bisogni specifici, e identificare nell’Amministrazione locale un partner per poterle verificare anche attraverso azioni pilota.

Politiche per la natalità e l’invecchiamento attivo

Abbattimento delle tariffe dei servizi per la prima infanzia. Costituzione di centri intergenerazionali, come luoghi di incontro e partecipazione tra bambini ed anziani: gli asili e le scuole per l’infanzia comunali nei centri anziani. Creazione di un’Agenzia per le politiche famigliari che, attraverso il modello del family audit e riconoscendo la diversità delle situazioni, faccia rete sul territorio in un’azione che le sostenga e le consideri risorsa.

Politiche di contrasto alla povertà

Intervento coordinato e integrato in capo all’Amministrazione, che ascolti i bisogni, riordini le misure esistenti e ne progetti ulteriori.

A Ferrara le famiglie sotto la soglia di povertà sono, nel 2018, il 6.7% (la stima va da 3.307 famiglie a 5.423 famiglie). 11.3% percento di famiglie sono a rischio povertà. Queste cifre sono certamente in difetto, poiché si basano su dati ufficiali. Il profilo sociale e’ quello di genitore single con figlio a carico, il quale spesso ha un impiego precario. Coalizione Civica vuole fare della lotta alla povertà una sua priorità. Ma vuole anche cambiare il modo in cui si e’ affrontato il problema sino ad ora. Innanzi tutto la povertà e’ un complesso di condizioni e di privazioni, che non riguarda solo la mancanza di lavoro. Essa riguarda anche la salute, gli affetti, la scolarità, le competenze. Inoltre il termine stesso ‘povertà’, rischia di stigmatizzare tanti lavoratori e lavoratrici, e le loro famiglie, che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Noi vogliamo fare di questo tema un punto saliente del nostro programma. La prossima amministrazione deve impegnarsi ad individuare percorsi individuali per ogni famiglia, fare attenzione a non stigmatizzare queste/i cittadine/i, e adottare modelli innovativi di lotta al fenomeno, come quelli sperimentati in Irlanda e Olanda, dove esiste  una unica figura che gestisce sia i servizi per l’impiego che quelli sociali, che si assicura che le informazioni siano condivise e i data base comunali siano in rete tra loro, e che crea programmi calibrati su ciascuna situazione invece che soluzioni generiche.

Politiche per la salute

Ricostruzione dei percorsi virtuosi tra prevenzione e cura, ripartendo dall’analisi dei bisogni e dalla programmazione degli interventi coerenti con essi. Verifica delle risorse provenienti dal sistema sanitario regionale, potenziamento delle dotazioni organiche e delle professionalità che si relazionano con l’insieme dei servizi alla persona. Rilancio e riorganizzazione dei consultori sociosanitari a livello territoriale. Rafforzamento degli investimenti sui sistemi di mobilità da e verso il Polo Ospedaliero di Cona e intervento sull’attuale situazione del sistema dei parcheggi di tale area.

Politiche per lo sport

Si pensa che lo sport sia un ingrediente importante per la salute e il di benessere di tutta la popolazione. Per raggiungere risultati apprezzabili in ogni ambito, occorre fare investimenti di risorse per il supporto alle associazioni sportive dilettantistiche, aprendo dei tavoli partecipati di discussione con i loro rappresentanti; costruire un dialogo e una attenzione costante alle società sportive professionistiche; pensare ad un rafforzamento degli eventi sportivi già esistenti e alla promozione di altri, valorizzando, anche a fini sportivi e cicloturistici, la naturale vocazione della città di Ferrara per la bicicletta.

Inoltre, aumentare la presenza di aree attrezzate per lo sport ad accesso libero secondo l’approccio di “città attiva”, assumere un ruolo guida verso le realtà sportive, promuovendo i luoghi dello sport come luoghi del rispetto verso tutte le differenze di genere, età, cultura, diverse abilità e orientamento sessuale.  Sostenere infine le attività e gli eventi sportivi rivolti a soggetti disabili, elevando Ferrara a centro riconosciuto a livello nazionale per le attività sportive per persone con disabilità motorie e psichiche.

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